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Il tuo Consenso Informato è conforme al GDPR?

Questo articolo nasce per fare un pò di chiarezza riguardo ai contenuti di un documento che tutti i tatuatori sono chiamati a far firmare (per legge) ai loro clienti: il consenso informato.

Come saprai, la finalità del consenso informato è quella di mettere a conoscenza il cliente di quelli che sono i rischi e i possibili effetti collaterali legati alla esecuzione del tattoo o del piercing.

Uomo avvisato, mezzo salvato!

Con la firma, il cliente certifica di avere preso visione delle informazioni e solleva lo studio da eventuali responsabilità, nel caso si verificassero complicazioni dovute alla natura del trattamento e non imputabili alla condotta dell'operatore.

Nel modulo, si sconsiglia (o si vieta) al cliente che dovesse trovarsi in particolari condizioni fisiche o di salute di sottoporsi al trattamento, per non farlo incorrere in rischi e complicazioni chiaramente evitabili. 

E fin qui, tutto più che giusto!

Dove sta il problema?

Eccesso di zelo nel richiedere informazioni

Alcuni tattoo shop, in buona fede ma evidentemente con un pò di leggerezza, hanno pensato bene di adottare moduli di consenso (che qualcuno addirittura vende e spaccia per "a norma") dove il cliente è invitato a mettere nero su bianco la natura del suo stato psico-fisico e di salute.

Questa tipologia di informazioni rientra nelle cosiddette “categorie particolari di dati personali“, un tempo denominati dati sensibili.

Trattare questi dati è VIETATO dal Regolamento europeo sul trattamento dei dati personali (GDPR), salvo (in questo caso) ottenere consenso esplicito dell’interessato (cliente).
Quando li si dovesse trattare, l’attenzione dovrà essere massima e si dovranno adottare misure per rendere tali dati non intelleggibili a chi non dovesse essere autorizzato a visionarli.

Ecco un estratto da un modulo di consenso informato molto diffuso e anche molto poco GDPR compliant:

 Se ne stai utilizzando uno analogo, ti consiglio di cambiarlo al più presto!

Perchè dovremmo conservare del materiale così scottante ? Avrebbe senso ? No.

Il Regolamento europeo sancisce anche la necessità che i dati personali vengano raccolti per finalità determinate, esplicite e lecite nei limiti di quanto necessario per il raggiungimento dello scopo per i quali sono stati raccolti (principio di minimizzazione del trattamento). 

Il consenso informato ha lo scopo di informare il cliente dei rischi ai quali può andare incontro, soprattutto se è affetto da particolari patologie, non ha lo scopo di fornire al tatuatore la sua cartella clinica!

Nel caso quindi il cliente abbia problemi meritevoli di essere portati all'attenzione del tatuatore, o dubbi a riguardo, è bene che si affronti l'argomento, ma magari con una bella chiacchierata, senza registrare tali informazioni "sensibili" su un consenso informato che potrebbe un domani finire tra le mani di terze persone non autorizzate a visionarlo.

 

 

Hai bisogno di un buon modulo per il consenso informato?
Ne puoi trovare uno qui, nella nostra sezione download.

 

Il consenso informato deve essere accompagnato dall'informativa sul trattamento dei dati personali.
Per una corretta compilazione dell'informativa privacy e per la messa in opera di tutte le misure richieste dal Codice Privacy e dal Regolamento Europeo GDPR, abbiamo redatto un manuale pratico specifico per i tattoo shop.  Lo trovi qui.

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