I kanji sono i caratteri usati nella scrittura giapponese (ma derivati dalla scrittura cinese) in congiunzione con i sillabari hiragana e katakana.
La lettura detta "on" di un kanji deriva a livello fonetico dalla sua pronuncia cinese.
Secondo le stime più recenti, il numero totale di kanji esistenti dovrebbe essere compreso all'incirca tra i 45000 e i 50000, ma di questi solo 2928 (i jōyō kanji, kanji di uso comune), di cui 983 per i nomi propri, possono essere utilizzati per la stampa.
Lista di Kanji - Gakunenbetsu kanji haitōhyō
Il fatto che esista un numero preciso di kanji utilizzabili per la stampa dimostra l'intenzione, in passato, di cancellare gradualmente l'uso degli stessi, sostituendoli con i kana (alfabeti sillabici).
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, infatti, si tentò di occidentalizzare il Giappone anche sotto questo aspetto: la lista dei kanji per la stampa partiva da soli 1850 caratteri.
L'uso degli ideogrammi, però, resistette, probabilmente per via delle peculiarità stesse della lingua giapponese tra le quali la ricchezza di omofoni.
L'uso dei soli kana renderebbe la comprensione dello scritto molto più ostica rispetto a quanto lo sia con il sistema attualmente in uso.
I Kanji rappresentano idee o parole piuttosto che sillabe, non è raro trovare kanji con il relativo spelling riportato sulle katane...per rendere comprensibile la pronuncia del kanji stesso.
Quando i kana hanno questo scopo prendono il nome di "furigana".
Inoltre, uno stesso kanji può essere pronunciato in diversi modi...ad esempio il kanji "sei" può essere letto come sei quando è all'inteno di sensei (maestro) o come u in umareta (io sono nato...).