non si scappa, per esercitare questa professione devi avere un attestato registrato nelle ASST regionali, poco importa se con la macchinetta in mano sei un fenomeno o una capra, il corso va fatto. E funziona così in quasi tutti i paesi civilizzati del mondo.
Non si può pensare di non studiare, anche un minimo, la parte igienico sanitaria di una professione che - ricordiamoci - ha a che fare con pelli lese, sangue, virus, batteri e compagnia bella.
Può anche essere che da qualche parte in Italia ci siano meno controlli, ma è un problema delle ASST e non vostro che il corso lo dovete fare, anche solo per giustezza e rispetto della professione.
Tutti hanno iniziato in casa, chi più e chi meno, è comprensibile, ma il passo dopo richiede attenzione e accortezza nel formarsi e schermarsi da una serie di grane, legali in primis.
Sulla parte fiscale (della persona) invece mi esprimo meno, sappiamo come dovrebbe funzionare e come spesso funziona. Sta di fatto che come escono le ASST esce anche l'ispettorato del lavoro. E comunque questi due aspetti vengono tirati in mezzo al primo problema causato a un cliente o da un cliente. Difficile poi giustificarsi se non si hanno le posizioni fiscali aperte.
Ma queste sono le parti facili, perchè si fanno un paio di sbattimenti e la risolvete.
Bisogna vedere se poi uno è pronto per tatuare in studio. Attenzione però, la differenza tra tatuare in studio e a casa - oltre alle ovvietà di cui parlavo sopra - è che se tatui a casa ti fai conoscere meno e vieni considerato agli inizi, al contrario tatuare in studio vuol dire spingere di più su te stesso e aver la necessità che ti si conosca a livello territoriale, dallo studente alla massaia.
E questo è pericoloso perchè se fai il passo più lungo della gamba - e nessuno te lo fa notare - finisce che pubblicizzi una versione di te stesso che dopo breve non ti piacerà, perchè magari poi otterrai degli ottimi risultati in futuro, ma la massaia di turno ha un tuo pezzo fatto male ed è un attimo perderti potenziali clienti che vedono quel pezzo.
E' vero che non si smette mai di imparare ma il tempismo, sul quando mettersi in gioco, è tutto.
Tutto ciò in particolar modo nelle cittadine o paesi. Ovvio che nella grande città ti sposti di 3 km e ti rimetti in gioco.
Ultima cosa, se i tatuatori vi chiudono le porte in faccia tiratevi su le maniche e datevi da fare, può essere che con il duro lavoro si possa arrivare al punto che al tatuatore potreste fare anche comodo..